martedì 20 gennaio 2015

I PANINI DI DANTE




Pochi sanno che  la nostra è la seconda lingua straniera più studiata negli Stati Uniti (la prima è lo spagnolo; solo terzo è il francese). Quasi nessuno, poi, sa che è la quarta lingua più studiata al mondo. Chi pronostica una rapida scomparsa dell'italiano, minato dal diffondersi dell'inglese, è quindi inutilmente pessimista. Anziché lagnarci dei tempi e maledire un destino che, peraltro, appare tutt'altro che cupo, faremmo molto meglio a trovare qualche modo per


sfruttare questo amore, globalmente diffuso, per le nostre lingua e cultura. Dovremmo prendere esempio da altri paesi; magari proprio da quelli che sono nostri concorrenti diretti nel “mercato delle lingue”. Tanti inglesi e francesi, per esempio, vivono bene e a volte benissimo organizzando corsi, soggiorni e quant’altro possa servire agli studenti stranieri. Da noi c’è pochissimo. Ricordate l’infelice “provate a farvi un panino con la Divina Commedia” di un nostro ministro delle Finanze? Beh, con un minimo di collaborazione da parte nostra, padre Dante, potrebbe procurarci tutti i panini che vogliamo.

P.S. I miei articoli di storia dell'arte non attirano certo le folle; in media ognuno è letto da non più di trecento persone. Di queste, ad ogni modo, solo un sesto sono italiane; le altre  arrivano un po' da tutto il mondo e prima di tutto dagli Stati Uniti, dalla Germania e dal Giappone. Un esempio, piccolo piccolo, di quanto possa attirare la nostra cultura. Detto questo, devo anche ammettere che non avrei mai pensato, prima di cominciare questa avventura, che Ambrogio Lorenzetti  potesse destare molto più interesse a Tokyo o a Houston che in Toscana. Ma … va a capirci, noi italiani.

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