An old poem and a statue yet to be made
Una vecchia poesia e una statua ancora da fare
Di Schüler, bozzetto per Il sole scese a mordere il mare |
Be San Michele my home and Venice my
bones
In a high noon lit by byzantine
purple and gold,
and what’s left of me, land fought with
the lagoon
that in vague shimmers melts every ancient
pride.
Be three lone notes for Viola d’amore
my epitaph:
three caresses where the lion has sunk
its claw,
three tears amid the thighs of a
summer mermaid
in the sultry passion of a cheaply
rented night.
Siano San Michele la mia casa e Venezia le
mie ossa,
in un meriggio d’oro bizantino e porpora
acceso,
e tutto il mio avanzo terra lottata alla
laguna,
che antichi orgogli discioglie in vaghi
riflessi.
Tre note per una viola d’amore il mio
epitaffio;
tre carezze dove il leone ti conficca
l’artiglio:
tre stille salate, tra le cosce d’una
sirena d’estate,
nell’afa appassionata di una notte presa a
nolo.