Ed altre tragedie minime
Raffaello, La scuola di Atene (1509-10). Particolare: Aristotele e Platone |
(della
letteratura)
“Leggerezza
calviniana?” Ridacchia il mio amico: “Anche senza aver letto tutti quei libri
lì, che si dice calvinista lo so anch'io”.
(heideggeriana)
“Il
problema del tempo”, gli dico, ”è centrale nella filosofia del 900”.
“Certo”,
mi risponde, “se c'è il sole, la vita è tutta un'altra cosa”.
(della politica)
“A
sinistra”, mi confessa, “ho votato anche io, almeno una volta. Craxi”.
(filosofico-grammaticale)
“Da
Parmenide a Sartre”, gli dico, dandomi l'aria che mi do quando voglio fargli
sapere di sapere, “è continuo il confronto con il problema dell'essere”.
“Hai
ragione", mi dice, dandosi quell'aria che si dà quando mi vuol far sapere
di sapere da prima che sapessi io, “tutti hanno avuto problemi col verbo essere,
quando hanno andati a scuola”.
(marxiana)
“Come
che non conosco il plusvalore?”. Risuona
la sua indignazione: “Certo che lo so
cos’è; è il valore in più che ti danno. Insomma, come dire lo sconto”.
(agostiniana)
"Sant'Agostino
d'Ippona? Mah? Te che leggi sempre, sai dov'e 'sta Ippona?".
"Credo
in Algeria; era una città della Numidia romana".
"Dell'Impero
Romano? Ma allora Sant'Agostino risale all'avanti Cristo”.
(psicologica)
"Meccanismi
di difesa? Beh, certo conoscerai la negazione".
"No".
(omerica)
“E
chi sarebbe Odisseo?”
"Odisseo,
è semplicemente il nome greco di Ulisse. Etimologicamente, colui che odia o che
è odiato”.
“Ah,
allora Odissea era la moglie”.
(dell'amicizia)
“Non
mi vergogno certo della mia cultura”.
“Bravo,
Daniel. Non hai proprio niente di cui vergognarti”.
(dell'amore)
Lui
le spalma con amorevole cura la cremina
protezione 50 sulla schiena.
Lei:
“ Sei il mio sole”.
(dell'umana
condizione I)
“Eh,
ognuno sta solo sul cuor della terra … ".
“Mah?
Io direi sul buco del culo del mondo”.
(della politica
II)
“Dobbiamo
riportare il partito ai suoi valori”.
“In
Svizzera?”
(dal sessuologo)
“E
quando sente che la sua compagna sta per arrivare all'orgasmo, lei cosa fa?”.
“Mi
sposto”.
(della virilità)
Lui:
“E stato bello, eh?”.
Lei
: “Cosa?”.
(della
condizione femminile)
“La
ragazza di Ruggero, è alta alta, bionda bionda e magra magra. Ha un sorriso da
pubblicità di dentifricio; così smagliante che lo noti subito, nonostante le
tette da infarto. E’ bellissima, insomma. Purtroppo, però, è anche molto
intelligente”.
(dell’ispirazione)
“Il
blocco dello scrittore? Capita anche a me, certo. Cosa faccio per superarlo?
Comincio a scriverne“.
(del lessico)
"Certo
che inventarne di nuove è mica così semplice. Non vorrei mica esagerare, ma mi
sa che di parole ce ne sono già migliaia".
(del nichilismo)
“Stanotte,
saranno state le quattro, sono andato in cucina, ho aperto il frigo, ho tirato
fuori gli avanzi di maiale in agrodolce e me li sono mangiati così, freddissimi,
direttamente dalla vaschetta”.
(della moda)
“Dolce
e Gabbana hanno detto che essere sexy è una forma di ribellione intelligente”.
“Sta
a vedere che, adesso, anche sparare minchiate ha potenzialità rivoluzionarie?”
(kafkiana)
“Siamo
solo pensieri suicidi nella mente di Dio”, gli comunico, “pare abbia detto
Kafka a Max Brodt”, precisando, per fagli capire come io legga certi libri, che
“cosi, perlomeno, riferisce Walter Benjamin in un suo saggetto”.
Lui
mi sorride: “E beh, capita a tutti di averci giornate pesanti in ufficio”.
(dell’umana
condizione II)
“Io non li capisco, i nostri coetanei. Ancora a
metà anni ottanta erano dei ragazzi in gamba. Adesso…mah, sembrano tutti dei
cinquantenni)
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