venerdì 31 ottobre 2014

I NOMI DEL NERO E L'ESTETICA DEGLI ALTRI

Noi diciamo sempre nero, ma i Romani dicevano niger, se quel nero era lucido, e ater se era opaco. Dove noi vediamo un colore, detto altrimenti, loro ne vedevano due tanto diversi da meritarsi nomi così differenti. E dove noi diciamo e vediamo solo bianco, loro vedevano albus, se opaco, e candidus, se brillante. Distinzioni simili sono fatte anche da molte lingue africane ed è facile capire come per gli scultori che le parlano, l'opposizione liscio-ruvido, e quindi niger-ater, sia tanto importante quanto è quella tra pieno e vuoto per uno scultore occidentale. Tutto questo, per dire come sia tutt'altro che scontato che la nostre siano le uniche sensibilità ed estetiche possibili. Non solo; che in passato si è arrivati a negare l'esistenza del pensiero estetico di altre civiltà, lontane dalla nostra nel tempo o nello spazio, solo perché non conoscevamo il lessico e la grammatica del linguaggio artistico in cui si esprimevano.


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